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Una Tantum

Olympus: dico la mia (molto mia)

Leggere che qTp si occupa ancora di Olympus emoziona un po’ in quanto questa comunità nacque quasi 15 anni fa da un gruppo di fotografi che usavano il sistema fotografico Olympus. Ma niente paura, nessuno lo vuole fare, sono io che abuso di questo blog che si promette di tenere le poche fila rimaste di qTp.
qTp che notoriamente da anni non si identifacava più come un gruppo di utilizzatori di apparecchiature Olympus, ma di fotografi che mettevano l’immagine come priorità assoluta a prescindere dallo strumento usato per realizzarla.

Aldilà di qTp sono circa tre anni che non parlo di Olympus e dei suoi prodotti, per chi mi seguiva ai tempi del blog microquattroterzi[.]it inserivo una recensione di ogni apparecchiatura che mi dava in prestito Polyphoto e Panasonic Italia. Ho smesso perché purtroppo il mio lavoro a sua volta ha smesso di lasciarmi il tempo libero per farlo. Poi confesso che la produzione di fotocamere stava prendendo una piega della quale facevo fatica comprenderne il senso. 

Per altro negli ultimi miei test avevo delle difficolta’ tecniche a realizzare una consapevole e critica recensione oggettiva. Erano veramente delle macchine “perfette” e polifunzionali, rischiavo di far diventare micro quattroterzi[.]it un semplice polo di punti di vista del tutto soggettivi. Praticamente poteva diventare ciò che odio di piu’ in rete, un accozzaglia di punti di vista personali dell’ennesimo signor nessuno.

Pero’ dai, me la sono giocata bene, ho aperto il primo shop on line che si occupava esclusivamente di micro quattroterzi, il primo blog che si occupava esclusivamente di micro quattroterzi già nel 2009 e nel periodo di massimo successo gestendo lo shop con uno staff che lo ha portato portato ad un numero di vendite che si poneva in una posizione importante della classifica.
Grazie anche a questo (ma non solo ovviamente) il micro quattroterzi e’ entrato nella bocca di tutti e nello zaino di molti… anche nello scaffale di molti negozi “purtroppo”.

Si sa che il mercato della tecnologia cambia repentinamente, l’orizzonte può portare buone e cattive notizie anche dopo un giro di orologio. Anche decisioni e strategie sbagliate possono essere fatali, del resto in un mercato cosi’ pericoloso può starci pure che qualsiasi strategia non sia quella giusta e che il cattivo tempo arrivi a prescindere e proprio quando non hai l’ombrello.

E’ di qualche giorno fa la notizia che Olympus ha ceduto la divisione immagini ad un fondo decretando cosi’ il suo totale interesse per il proprio core business principale, i prodotti elettromedicali.

Non mi spreco a portare tuti i dettagli della notizia ma sicuramente li avrete stra-letti nel Web e non solo.

Ognuno in rete ha la sua verità e di sicuro non la tiene in tasca, sicuramente quello che si e’ veduta poco e’ la diretta traduzione del comunicato stampa. Il Covid-19 ci ha insegnato (oppure confermato) che nei social lo stato oggettivo delle cose interessa poco, son più importanti le congetture e i “te lo dico io che e’ cosi’” dell’ammiocuggino di turno.

Gli effetti di questi telegiornali fai da te sono stati devastanti per i più sensibili.

Ho sentito di qualcuno che all’indomani della notizia ha portato la sua ricca attrezzatura Olympus dal negoziante di fiducia per poterla riciclare e “scappare” dal sistema.

Ho sentito lamentele di abbandono da parte di Olympus e prese di posizioni discutibili da chi da sempre e con persistente coerenza compera solo materiale fotografico stra-usato (perché vuole o perché può permettersi solo quello), in quanto “una macchinetta Olympus e’ pratica per le cosette veloci”.

Ho sentito pure FujiSonyNikoCanonisti -che non avendo mai comperato nemmeno un tappo dalla Olympus- hanno commemorato la loro stabilita’ psicologica. 

Belli quelli che “ho appena fatto in tempo a cambiare sistema” che si sono visti come quello che ha disdetto un biglietto aereo di un volo che poi e’ precipitato.

Infine, una medaglia al merito, a quelli che hanno elencato l’abbandono del sistema OM di Olympus e quello 4/3 di 10 anni fa come sintomi dell’ attuale cessione.

Onestamente a parlare di questo circo mi sembra di essere tornato in un mondo che avevo lasciato proprio perché gli equilibristi e i domatori di leoni avevo lasciato proprio il passo agli squadroni di clown.

Dicevo, sono davvero tre anni che non parlo dei prodotti Olympus e Panasonic, questo purtroppo mi ha posto una barriera temporale oltre la quale mi metto nella posizione di non conoscere le ultime evoluzioni di Olympus. Non conosco la OM-D EM1X, non conosco la serie di obiettivi fissi ultraluminosi e altri prodotti (sicuramente buoni) di questi ultimi anni. 

Chi ha gestito per me lo shop on line ne sa qualcosa ma personalmente ho perso molto terreno in questo mondo.

Per chi non lo sa io nel 2008 possedevo molte ottiche e le fotocamere top del sistema 4/3 (E-System), un corredo piuttosto completo di apparecchiature, poi del micro quattroterzi ho posseduto qualche macchina e qualche buona ottica ma il mio sistema fotografico principale e’ dal 2009 una full frame Canon con ottiche Zeiss (e tutt’ora lo e’). Tuttavia non ho mai pensato che il micro quattroterzi fosse la strada sbagliata, non era di sicuro la strada mia di fotografo ma questo non escludeva che il sistema fosse valido. Anzi lo era e lo e’ tutt’ora.

Nel mio immaginario ideale pero’ vedevo questo sistema ad occupare la fascia economica, quando uscirono dei corpi macchina che sfioravano i 2000 euro e li superavano pure -onestamente- non l’ho presa molto bene. Vedevo Olympus che stava pescando nel lago sbagliato. Ma -ovvio- era un pensiero da ennesimo allenatore italiano che non vedeva l’ora di dare il proprio giudizio.

Ora sono fuori dal giro da molto tempo, se il mio pensiero valeva 5 lire allora figuriamoci ora.

Quindi non ho nemmeno la possibilità di dirvi con certezza perché Olympus sia arrivata a sto punto e quali siano gli errori commessi. Mi spiace. Cambiate mago.

La domanda che mi hanno fatto alcuni di voi attraverso le varie chat e’ comunque “Che fine farà Olympus e i suoi prodotti?”.

Io una risposta non me la posso inventare, oltretutto sono un tecnico professionista e le soluzioni per me stanno sempre sui manuali e sulla documentazione tecnica.

Il data sheet in questo caso e’ il comunicato stampa ufficiale, leggo che e’ iniziata una cessione che si svilupperà a steps, ora e’ cominciata, seguirà a Settembre e si concluderà a fine anno.

La JIP (Japan Industrial Partners) ossia il fondo che a fine Settembre prenderà in mano tutto il fardello non promette benissimo per i suoi trascorsi, ma io non sarei molto sicuro sul verdetto finale in quanto il comunicato stampa non lascia intendere che ci siano delle battute di arresto significative. Si sa pero’ che i comunicati stampa sono fatti per essere smentiti e, in un mondo in cui il 5G si prende l’onere di diffondere il Covid-19, tutto potrebbe essere fuorché quello che le fonti ufficiali sostengono. Volendo e avendo tempo si potrebbe giocare anche a Nostradamus e nutrire infiniti flame sui social network.

Partirei quasi dal fondo della filiera immaginando che chiuderanno tutte le filiali Olympus in giro per il mondo, troppi costi, per l’Italia non ci saranno variazioni in quanto Olympus Italia non e’ mai esistita che io sappia, e’ Polyphoto Spa che importa e gestisce la distribuzione dei prodotti.

La JIP semplificherà sicuramente le esportazioni affidando ad aziende terze la distribuzione.

Dal comunicato si capisce pure che lo sviluppo di OMD e Zuiko continuerà per la sua strada, quello che non traspare con certezza e’ se il marchio Olympus siglerà ancora i prodotti. Tuttavia in un documento ufficiale reperibile qui https://www.olympus-global.com/ir/data/announcement/2020/contents/ir00013.pdf sembra far pensare che ogni nuovo prodotto sarà marchiato diversamente rispetto ora.

Ogni sacrosanto sviluppo ha i suoi finanziamenti, nelle ultime battute non mi sembra che Olympus si sia prodigata molto. Fare meglio di Olympus servirà poco (questo lo dico io). Con questo voglio dire che e’ vero che la situazione può peggiorare ma e’ altrettanto vero che può pure migliorare.

Mi aspetto sostanzialmente che ad accedere ad un prodotto micro quattroterzi Olympus sarà più difficile. Nella peggiore delle ipotesi sarà un prodotto prettamente a distribuzione Giapponese e di qualche altro paese.

Ho un déjà-vu, la mia professione di informatico nasce molto lontano, nei primi anni ’80 usavo un computer MSX, fu il primo tentativo di standardizzazione di hardware e software a cui aderirono parecchie aziende, io in quel caso avevo uno Yashica. Il sistema, esaurite le sue novità tecnologiche che lo facevano vendere, vide un primo declino nel mercato mondiale, ma nel mercato Giapponese, Olandese e Spagnolo continuo’ a difendersi dignitosamente dal mondo dei PC compatibili che stava arrivando estraendo dal cappello diverse edizioni, MSX2, MSX2+ e MSX Turbo R. Il motivo per cui continuo’ il suo successo fu legato a situazioni puramente politiche ed economiche, in Giappone praticamente perché ci nasceva ma in Spagna e nei Paesi Bassi perché ebbe un canale d’importazione molto attivo.

Non voglio dire che il mondo OM-D sia come l’MSX, soprattutto incastonando l’esempio in una economia molto più globale di allora,  ma la realtà di una serie di prodotti meno distribuiti nel mondo e relegati ad avere la loro vita in determinati zone geografiche non mi pare proprio cosi’ assurda.

Ecco, questo e’ tutto, mi sono permesso alla fine due righe d’immaginazione ma sostanzialmente ho letto le comunicazioni ufficiali. Ho risparmiato parole come “Addio”, “Chiusura”, “Fine di un’era” perché di parole apocalittiche strappa-click ne ho lette già abbastanza in questi ultimi mesi per una questione molto più importante della faccenda Olympus.

Cosa direbbe il fotografo Bill? “Non so, non ricordo nemmeno che fotocamera ho usato ma feci una bella foto”.
Be like Bill.